COVID-19: Un esempio di disorganizzazione

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COVID-19: Un esempio di disorganizzazione

La Pandemia porta con sé alcuni effetti collaterali. Il Covid-19 ci ha colti tutti di sorpresa e lo si è affrontato, soprattutto all’inizio, con approssimazione.

Approssimazione che è costata la vita a tante persone soprattutto nella bergamasca.

I medici ci mettono un impegno considerevole ed assieme al personale paramedico si sottopongono a turni stressanti, ma purtroppo sono ancora, come sodati che vanno a combattere senza armi o con delle armi poco funzionanti. Si è vista una non organizzazione e spesso di fronte a casi di pazienti positivi è capitato che non venissero controllati i familiari che vivevano a stretto contatto dei pazienti stessi con il grave pericolo che se fossero stati positivi avrebbero contribuito alla diffusione del virus inconsapevolmente.

Le mille delibere regionali non hanno aiutato a fare chiarezza, anzi, hanno creato confusione anche nei medici di base che spesso non sanno se i loro pazienti rientrano nel diritto ad essere inclusi nelle liste per fare i tamponi o no.

Insomma, chi deve gestire questa difficoltà ed organizzare la gestione del disagio sanitario, ci fa sentire abbandonati e sfiduciati. Soggetti segnalati dall’ATS che prima di riprendere la vita di tutti i giorni avrebbero dovuto essere testati per non rischiare di infettare altri e che invece sono ignorati promuovendo di fatto la possibile propagazione del virus.

Solo chi ha la possibilità di rivolgersi a laboratori privati può controllare il suo stato di salute, magari facendo precedere all’eventuale tampone il test sierologico.

Ma secondo voi è logico questo? E’ logico che la sanità sia solo per chi se la può permettere?

La situazione, forse per colpa dell’imprevedibilità dal virus, è stata mal gestita, basti pensare che ci si è concentrati soprattutto sui sintomatici quando la maggior parte della popolazione è asintomatica ed è in giro a infettare altri.

Questo, amici, è tanto assurdo quanto grave. Bisogna che chi è responsabile di non essere riuscito a controllare questo disastroso evento abbia il coraggio di mettersi da parte e lasciare spazio a soggetti con maggiori capacità. Ma se questo succedesse non saremmo in Italia.

Ioprotagonista

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